domenica 25 settembre 2016

IL PUNTO DI PARTENZA

Quando si ha un'idea in cui si crede molto o che ci entusiasma particolarmente, si viene guidati da una sorta di irruenza giovanile che auguro a tutti di provare mille volte nella vita. Perché, se da un lato ti porta a scelte non ancora "mature" o "pronte", dall'altro ti permette di inseguire quell'idea con tutte le tue forze, oltre ogni apparente difficoltà, ogni "scoraggiamento". Insomma, ti autorizza a chiamare quell'idea "sogno".
Questo blog e la pagina collegata sono l'esempio pratico (pur se per ora solo virtuale) di ciò che ho detto, ed il silenzio di questi mesi lo dimostra. 
Non che ora il progetto sia del tutto pronto, così come non sono chiari i contorni di questo contenitore che ha il comune denominatore in un'arte di cui sto conoscendo lati e potenzialità inimmaginabili. IL TEATRO. 
Molti conoscono la mia passione per il palcoscenico, un'attrazione che dura da circa 20 anni, fatti di piccole esperienze (più o meno dilettantistiche) e di esperimenti (più o meno riusciti), che mi ha portato con alti e bassi ad inseguire tutto ciò che si svolge su quelle assi illuminate.
Le luci, si sa, illuminano solo alcune parti dello spettacolo, lasciando il resto all'immaginazione e ai sogni; così da una penombra affascinante è uscito, per me, un teatro oltre l'idea di show, di spettacolo e di performance. Un teatro per i bambini e ragazzi fatto da bambini e ragazzi: un insieme di percorsi ed intrecci in grado far crescere gli adulti di domani secondo un pensiero libero e creativo, attraverso un corpo che sia strumento di creatività e conoscenza. 
Di questo viaggio voglio raccontarvi i passi, i pensieri ed i traguardi che sarò in grado di raggiungere assieme alle persone che incontrerò da oggi in poi, nella mia nuova formazione. Un modo per far sì che l'idea di uno sia l'idea di tutti, senza egoismi o manie di grandezza, senza paura di giudizi. 
Solo esperienza condivisa.
E come in ogni "piccola impresa" che si rispetti anche qui c'è qualcuno che con le sue parole ha soffiato sulle mie vele. Gianmarco Busetto, involontario mentore, Debora Slanzi in grado di portare a zero il mio ego ed  insegnarmi a camminare, Milan Cristina, mia moglie, un vento docile ma energico che  mi ha permesso di tracciare una rotta. 
A loro ho rivelato cos'è il teatro per me.   E qui passo dopo passo lo descriverò a voi. 
C'è un teatro dove non si ha nulla da dimostrare, dove non si temono i giudizi altrui, perché si è liberi di mostrarsi come si è. Un teatro dove non c'è spazio per l'omologazione e si accoglie ogni forma di  corpo che senta il bisogno di esprimersi, dove nessuno è inadatto, dove si trova il tempo e lo spazio di cercare le domande da farsi, senza l'obbligo di aspettarsi preconfezionate risposte.
E c'è un teatro dove si può creare, immaginando, una società possibile, viva e reale.

Come scrisse Gianni Rodari "Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo"



Nessun commento:

Posta un commento