martedì 1 marzo 2016

LA CREATIVITA' E' RISPETTO

Secondo Donald W. Winnicott (psicoanalista) la creatività consiste nel mantenere nel corso della vita qualcosa che appartiene all’esperienza infantile: la capacità di creare e ricreare il mondo. È l’onnipotenza del pensiero propria dell’età infantile. 
La creatività consiste in un certo senso nello sforzo di non smarrirsi mai nella tempesta delle sovrastrutture dell'età adulta; in parte può essere interpretata come un atto di egoismo poichè, attraverso di essa si torna su se stessi, ricercando quanto di più diretto e immediato ci permette di vedere la realtà che ci circonda, invertendo le regole che ci hanno condotto alla maturità.
Il piacere di seguire la creatività non ha pari, perchè non si tratta della sindrome di Peter Pan che rifiuta l'obbligo di crescere, nè della paura di invecchiare, bensì nel bisogno di recuperare un modo diretto e semplice di leggere il mondo esterno.
Per poterlo fare però abbiamo bisogno di lavorare su noi stessi, intraprendendo percorsi che ci mettano a contatto con la parte di noi che abbiamo allontanato, quella che non poneva limit alle idee e che risolveva i problemi a testa giù. A proposito: quanti di voi hanno mai guardato la televisione a testa in giù?  Ecco, in quel gesto si tolgono le immagini i cui canoni vengono sovvertiti e si lascia spazio ai suoni, ai sensi che normalmente ignoriamo.
La creatività dunque, secondo me, non è un modo superficiale di osservare le cose bensì un'ascolto totale di tutto ciò che le compone, che sfrutta nel modo migliore i sensi a nostra disposizione. E nell'età adulta questo procedimento può addirittura essere più soddisfacente perchè sonsapevole.
Ma la consapevolezza si raggiunge lasciando sul piatto i giudizi costruiti sui noi stessi, rovesciando regole imposte e puntando allo stupore delle nostre reazioni. Così facendo puntiamo alla conoscenza di noi stessi in modo assoluto, senza fermarci su ciò che gli altri vedono di noi o addiritura sull'immagine parziale che lo specchio ci restituisce.
Proseguendo su questa via, ci rendiamo conto che la creatività non è più un gesto di egoismo ma addirittura il suo contrario, perchè rispettando ciò che la nostra natura interiore esprime attraverso idee e visioni siamo portati a rispettare ogni singola caratteristica delle persone che ci sono attorno, ascoltando le loro emozioni, le loro idee e le loro opinioni.
Tutto ciò può apparire come uno sforzo sovraumano, soprattutto se nessuno ci ha insegnato da piccoli a sfruttare la creatività, permettondole di andare per strade apparentemente senza senso, ed anzi ne ha contrastato o limitato l'uso sotto il vessillo dei "piedi ben saldi a terra".
Attraverso la creatività invece e il non senso ognuno di noi può crescere molto più sicuro e consapevole dell'emozioni che prova e di ciò che pensa, con la capacità di non innamorarsi troppo delle proprie idee, trasformandole assieme a quelle degli altri.
Vi riporto un dialogo di un famoso cartone animato:


Alice: Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere!
Stregatto: Be', tutto dipende da dove vuoi andare!
Alice: Oh, veramente importa poco purché io riesca...
Stregatto: Be', allora importa poco che strada prendi!