domenica 14 febbraio 2016

MEA LIBERA TUTTI

Siamo cresciuti con l'idea che con la creatività non si potesse campare, magari non tutti ma molti di noi si. I più audaci l'hanno seguita, altri si sono convinti di metterla in un angolo facendo l'errore amorevole di lasciare il suo fuoco accesso, come quello delle caffettiere a casa dei nostri genitori che tra silenziosi borbottamenti effondevano l'aroma per tutta la casa. 
Così in molti la creatività ha continuato a borbottare a fiamma lenta, nel corso del tempo. 
Lo so, qualcuno leggendo dirà di non essere un creativo, di avere i piedi per terra, di fondare la sua esistenza su radici solide e ben ancorate al terreno. Certo. Così appare. 
Ma vi racconto una piccola storia, forse insignificante a prima vista, i cui protagonisti hanno lasciato che quella creatività borbottasse più forte, al punto da lasciare uscire ovunque l'aroma che essa si porta dietro. Un profumo che sa gioco, di immaginazione, di scommesse su loro stessi, e di storie inventate. Recitare per i propri figli, inventando voci e trame da raccontare attorno ad un albero è stato il primo passo per liberare la propria creatività. E noi? Ci siamo mai chiesti se siamo in grado di trovare la nostra di creatività?
E se davvero provassimo ad essere ciò che siamo veramente? 
Ci sono rivoluzioni silenziose, senza scoppi di bombe o parole urlate: sono quelle fatte dentro di noi, magari lottando contro le sovrastrutture di cui siamo fatti. Quei piccoli passi liberatori che inizialmente invertono solamente il punto di vista, e ci fanno essere noi stessi, liberi. 
Ma quando siamo davvero creativi?
Sicuramente quando andiamo oltre i pregiudizi nei confronti di noi stessi, quando superiamo lo scoglio del "io non sono in grado di" o del "non è nelle mie corde". Beh, miei cari, di corde mai suonate  chiedete a quel gruppo di genitori che ho visto inventare, saltare, danzare e raccontare la loro creatività.
A loro dedico le prime parole di questo blog, di questo SPAZIOCREATIVO, invitandoci a liberare la creatività che dorme dentro di noi, oltre gli schemi, i limiti e le paure che sono solo nella nostra mente.
Spero che si possa presto avere un posto "reale" dove liberare la creatività di tutti, senza limiti di età. Il virtuale è solo un veicolo per permettere a questa di circolare liberamente tra le persone. 
Credo che il paese di Salzano ne abbia bisogno, ne senta la necessità. 
Ci vuol è solo uno piccolo sforzo. Uno "sforzo creativo"

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